Le popolazioni umane nelle diverse regioni del pianeta sfruttano da sempre le proprietà delle piante per prevenire e trattare un’ampia varietà di problemi di salute. Le aree che presentano una elevata presenza di taxa endemici e di usi tradizionali persistenti delle risorse botaniche locali rappresentano dei siti chiave per lo studio delle piante tradizionali. In genere, in queste aree le informazioni sulle proprietà medicinali delle piante autoctone vengono trasmesse oralmente di generazione in generazione, anche se ormai da qualche decennio è stato osservato un rapido declino di queste conoscenze, riconducibile ai notevoli cambiamenti socio-economici che hanno investito anche le aree più periferiche. Il bacino del Mediterraneo è uno dei siti in cui la storia dell’uomo è strettamente intrecciata con la natura: la situazione geografica unica e una impareggiabile eterogeneità ambientale hanno permesso infatti lo sviluppo di diverse civiltà e fornito la base per l’evoluzione di una straordinaria biodiversità. L’area mediterranea può quindi essere considerata – sottolineano gli autori di questo articolo di etnobotanica – un hotspot globale per le piante vascolari endemiche e per le conoscenze tradizionali sulle specie medicinali e aromatiche.
Lo studio ha preso in esame nello specifico l’area della Marmilla situata nella Sardegna centro-meridionale tra la pianura del Campidano e il Monte Arci, una zona caratterizzata da colline rotonde, piccole valli e aspri altopiani di basalto. Questa regione è stata scelta per le sue peculiari caratteristiche culturali e demografiche e in particolare per il suo prolungato isolamento e per la considerevole longevità dei suoi abitanti. Per realizzare uno studio di etnofarmacobotanica sulle specie vegetali endemiche della zona, sono state condotte delle interviste semi-strutturate a 145 residenti nella regione: queste hanno portato ad individuare 137 piante medicinali appartenenti a 62 famiglie, di cui circa il 57,3% erano taxa esclusivi del bacino del Mediterraneo. In particolare 4 di esse sono risultate endemiche sensu stricto e cioè Dipsacus ferox Loisel., Helichrysum microphyllum (Willd.) Cambess. Subsp. Tyrrhenicum (Bacch., Brullo & Giusso), Scrophularia trifoliata L. e Stachys glutinosa L., corrispondenti al 2,9% della flora medicinale locale. Gli autori della ricerca hanno inoltre raccolto e organizzato gli effetti attribuiti alle piante medicinali utilizzate dalla popolazione locale, che sono stati approfonditi durante l’intervista anche con l’aiuto di un medico residente nell’area. In via generale è emerso che i preparati a base di erbe sono stati utilizzati nella medicina popolare della Marmilla per affrontare problemi dell’apparato digerente (33%), del sistema nervoso (17%), della pelle (15%) e urogenitali (14%).
Nel primo caso per le specie botaniche utilizzate sono state riportate proprietà antidiarroiche, lassative e antispasmodiche, mentre gli effetti riferiti a livello dell’apparato uro-genitale includono quelli diuretici, antinfiammatori ed emmenagoghi. Infine, a livello del sistema nervoso, le proprietà riguardano gli effetti analgesici, sedativi, stimolanti e antinevralgici. I risultati hanno mostrato che le parti di pianta più utilizzate sono le foglie (49%), mentre il decotto (50%) è stata la modalità più comune per preparare formulazioni curative. È interessante rilevare che i partecipanti hanno svolto un ruolo di primo piano, trasmettendo le loro conoscenze culturali; hanno inoltre riconosciuto visivamente le piante fresche o gli esemplari essiccati, contribuendo quindi all’identificazione delle piante e alla traduzione dal sardo al nome scientifico. In generale, gli usi etnobotanici sono stati confermati dalle proprietà farmacologiche testate scientificamente. Questa tipologia di ricerca può contribuire a prevenire e a ridurre la perdita delle conoscenze botaniche documentandone le tradizioni medicinali, tramandate oralmente per secoli. I risultati gettano infine le basi per realizzare in futuro studi applicati nei campi della fitoterapia e dell’indagine fitochimica.
Fonte: Cocco E, Maccioni D, Sanjust E, Falconieri D, Farris E, Maxia A. Ethnopharmacobotany and Diversity of Mediterranean Endemic Plants in Marmilla Subregion, Sardinia, Italy. Plants (Basel). 2022 Nov 18;11(22):3165.