Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia metabolica caratterizzata da un difetto della secrezione insulinica che può peggiorare nel tempo fino a determinare una condizione di insulinoresistenza. Per secoli anche la medicina tradizionale è stata utilizzata come alternativa e/o come integrazione nel trattamento di questa malattia, indicando in qualche modo che alcuni dei composti bioattivi isolati dalle piante sono in grado di esplicare un’attività antidiabetica e in particolare di abbassare i livelli ematici di glucosio. Negli ultimi anni sono cresciute le evidenze scientifiche che la cannella possa esercitare degli effetti benefici sul diabete mellito di tipo 2 migliorando gli indici glicemici e lipidici.

La cannella (Cinnamomum verum Presl, Famiglia Lauraceae) è una pianta originaria dell’Asia meridionale e sudorientale, attualmente coltivata nello Sri Lanka, nelle Isole Seychelles, nell’India sudorientale, in Indonesia e in Sud America. I suoi principali componenti sono la cinnamaldeide, i polimeri della procianidina di tipo A, l’acido cinnamico e la cumarina. La droga è data dalla corteccia del fusto e dei rami privata delle parti più esterne ed essiccata. Per la presenza di polifenoli nel fitocomplesso la cannella costituisce una fonte potenziale di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie naturali, esercita un’attività antiradicalica, regola i livelli di IL-1 e IL-6, della proteina C-reattiva e del fattore di necrosi tumorale alfa che possono contribuire a proteggere dallo stress ossidativo agendo in modo benefico sul diabete.

La recente revisione narrativa

Questa recente revisione narrativa ha sintetizzato gli effetti della cannella sul controllo della disglicemia e della dislipidemia nei soggetti con diabete di tipo 2, approfondendo contestualmente anche i relativi meccanismi d’azione. L’analisi è stata svolta su 23 articoli selezionati in letteratura internazionale nelle banche dati online PubMed, Medline e Cochrane Library, nel periodo dal 2020 al 2022. Sulla base di questi studi si rileva che la cannella può agire sulla regolazione del metabolismo del glucosio mediante un effetto insulino-simile e attraverso il miglioramento dell’attività enzimatica. Studi in vitro hanno dimostrato che contribuisce a ridurre la glicemia postprandiale, anche attraverso l’inibizione dell’enzima alfa-amilasi, e che agisce positivamente sul metabolismo dei lipidi attraverso la riduzione dell’assorbimento del colesterolo e degli acidi grassi nell’intestino. Le evidenze scientifiche disponibili hanno mostrato dunque che la cannella migliora gli indicatori glicemici e lipidici.

Diversi studi clinici hanno chiarito inoltre che la cannella possiede un effetto antinfiammatorio, che può influire in modo positivo nel diabete. Alcuni di questi trial presentano tuttavia alcune limitazioni, tra cui la variabilità delle dosi, degli estratti e delle specie di cannella testati, delle forme di somministrazione e della terapia antidiabetica assunta dai soggetti esaminati. Sono pertanto necessari ulteriori studi clinici randomizzati, controllati per comprendere gli effetti a lungo termine della cannella come supplementazione nel diabete mellito di tipo 2.

 

Fonte:

Silva ML et al. Cinnamon as a Complementary Therapeutic Approach for Dysglycemia and Dyslipidemia Control in Type 2 Diabetes Mellitus and Its Molecular Mechanism of Action: A Review. Nutrients 14(13) (2022) 2773.