Con il termine nootropi si intendono particolari sostanze in grado di aumentare le capacità cognitive di un individuo.

Questa recente revisione sistematica presenta una sintesi degli studi scientifici riguardanti gli effetti dei nootropi di origine vegetale sulla cognizione umana in condizioni di salute e malattia.

Sei ricerche indipendenti, una per ogni dominio neurocognitivo, sono state eseguite in parallelo sui tre database elettronici PubMed, Cochrane e Scopus; sono stati presi in considerazione solo gli studi clinici e le revisioni sistematiche pubblicati tra gennaio 2000 e novembre 2021 per un totale di 256 articoli scientifici.

Ginkgo biloba è risultato il nootropo più rilevante per quanto riguarda le funzioni percettive e motorie. Bacopa monnieri invece ha mostrato attività di miglioramento del linguaggio, dell’apprendimento e della memoria mentre l’Ashwagandha (Withania somnifera) modula l’ansia e le cognizioni sociali. I dati degli studi presi in esame hanno inoltre evidenziato che la caffeina migliora l’attenzione e le funzioni esecutive, anche se può indurre effetti indesiderati, come il cosiddetto ‘crash da caffeina’.

In sintesi Ginkgo biloba è la pianta maggiormente studiata in questo contesto per le funzioni percettivo-motorie ed è in grado di determinare miglioramenti sugli handicap derivati dalla malattia in questo dominio cognitivo. È, inoltre, l’unica sostanza vegetale che si è dimostrata in grado di migliorare gli effetti cognitivi dell’acufene cronico, sebbene i dati disponibili non siano ancora conclusivi.

Bacopa monnieri ha un elevato potenziale di miglioramento della comprensione e dell’acquisizione del linguaggio nei giovani adulti, compresi i miglioramenti nella capacità di apprendimento a seguito di un’assunzione prolungata. La pianta ha mostrato un buon livello di efficacia sul consolidamento della memoria, sia in soggetti cognitivamente normali sia in soggetti con deterioramento cognitivo.

L’Ashwagandha si caratterizza in particolare per la sua attività sulla cognizione sociale e ha dimostrato una marcata capacità di diminuire i marcatori fisiologici e comportamentali correlati all’ansia; estratti della pianta sono stati utilizzati come coadiuvanti dei trattamenti farmacologici in soggetti con disturbi psichiatrici che influiscono sulla cognizione sociale.

Fonte: Lorca C, Mulet M, Arévalo-Caro C, Sanchez MÁ, Perez A, Perrino M, Bach-Faig A, Aguilar-Martínez A, Vilella E, Gallart-Palau X, Serra A. Plant-derived nootropics and human cognition: A systematic review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2022 Jan 3:1-25.