Il tè (Camellia sinensis) ha dimostrato di esplicare attività terapeutiche contro molteplici condizioni, tra cui l’ipertensione. Sono diversi gli studi scientifici che hanno convalidato i benefici per la salute del tè, ma pochi ne hanno studiato in maniera specifica i meccanismi d’azione molecolari.

Un recente studio pubblicato su Cellular Physiology and Biochemistry ha mostrato a tale proposito che i composti presenti nel tè (verde e nero) hanno un’attività vasodilatatrice ottenuta attivando le proteine dei canali ionici nella parete vascolare.

I ricercatori del Dipartimento di Fisiologia e Biofisica della University of California hanno rilevato che due flavonoidi presenti nel tè, ossia l’epicatechina gallato e l’epigallocatechina-3-gallato, attivano ciascuno una specifica proteina del canale ionico (KCNQ5) collocata nella muscolatura liscia dei vasi sanguigni, consentendo agli ioni potassio di diffondere fuori dalle cellule per ridurne l’eccitabilità. Un estratto di tè verde all’1% ha iperpolarizzato le cellule aumentando l’attività di KCNQ5 di 20 volte rispetto al potenziale di riposo; effetti simili del tè nero sono stati inibiti dal latte.

La conclusione della ricerca è che l’attivazione di KCNQ5 contribuisce all’attività di vasodilatazione del tè e ne spiega le proprietà antipertensive; l’epicatechina gallato e l’epigallocatechina-3-gallato potrebbero fornire la base per lo sviluppo di preparati per contrastare l’ipertensione arteriosa.

 

Fonte: Kaitlyn E. Redford, Salomé Rognant, Thomas A. Jepps, Geoffrey W. Abbott. KCNQ5 Potassium Channel Activation Underlies Vasodilation by Tea. Cell Physiol Biochem 2021;55(S3):46-64.

http://doi.org/10.33594/000000337