Pianta erbacea di piccole dimensioni (raggiunge al massimo 20 cm di altezza), la stella alpina (Leontopodium alpinum, famiglia delle Asteracee) cresce su terreni rocciosi e ostili, situati ad alta quota. Ricoperta nel fusto e nelle foglie da una peluria bianco-argentea, fiorisce in estate nei mesi di luglio e agosto.

Il suo habitat tipico sono i pascoli alpini; in particolare sulle Alpi italiane cresce spontanea in alta quota dai 1.500 fino ai 2.600 metri di altitudine.

La stella alpina, che in Italia è specie rara e protetta, è stata utilizzata tradizionalmente nella medicina popolare, specialmente nelle zone del Tirolo, per alleviare i dolori reumatici, attenuare le infiammazioni e la tosse e come astringente.

Poiché vive in ambienti estremi ed è ‘specializzata’ nella difesa dai grandi sbalzi di temperatura ma anche dal forte irraggiamento solare, negli ultimi decenni questa pianta è stata oggetto di diverse sperimentazioni che ne hanno vagliato componenti e attività nella prospettiva dell’utilizzo nella cosmesi e in altri settori.

Le principali proprietà della pianta sono riconducibili alla presenza di una ampia gamma di polifenoli (acidi fenolici, glicosidi, flavonoidi ecc.) tra i quali riveste particolare interesse l’acido leontopodico, isolato per la prima volta proprio nelle sue parti aeree (foglie, fiori, stelo) e di cui diversi studi hanno mostrato le proprietà antiossidanti.

All’estratto di stella alpina sono state inoltre attribuite proprietà antinfiammatorie, potenzialmente applicabili nelle infezioni cutanee. Gli estratti di stella alpina hanno mostrato un’attività antibatterica contro Enterococcus faecium, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae e Streptococcus pyogenes che ne suggerisce un potenziale impiego nei disturbi respiratori e addominali. Un altro studio ha riportato che gli estratti di radice di stella alpina contengono componenti che potenziano la neurotrasmissione colinergica indicandone il potenziale impiego nell’ambito delle demenze.

L’effetto anti-aging è stato confermato da un recente articolo (2020) pubblicato da ricercatori coreani sulla rivista Genes. La stella alpina viene attualmente impiegata nelle formulazioni cosmetiche per proteggere la cute dalle radiazioni solari e dalle infiammazioni e per prevenire l’invecchiamento cellulare.

 

Cho, W.K.; Kim, H.-I.; Kim, S.-Y et al. Anti-Aging Effects of Leontopodium alpinum (Edelweiss) Callus Culture Extract through Transcriptome Profiling. Genes 2020, 11, 230.