Camomilla, rilassante ma non solo

chamomile with leaves on a white background

 

camomilla

 

La camomilla (Matricaria chamomilla L.), una pianta erbacea annuale, ha una lunga storia di utilizzo nella medicina tradizionale per il trattamento di spasmi muscolari, disturbi mestruali, insonnia, ulcere, ferite, disturbi gastrici, dolore reumatico, raffreddore da fieno ed emorroidi. È ampiamente usata come infuso per i suoi effetti rilassanti e lenitivi. L’importanza della camomilla dal punto di vista farmacologico è testimoniata anche dalle monografie presenti nelle Farmacopee Ufficiali di 26 paesi e in quella europea.

Le proprietà della camomilla

Studi in vitro e su animali indicano che gli estratti di camomilla hanno proprietà anti-infiammatorie, anti-iperglicemizzanti, antigenotossiche e antitumorali. L’apigenina, un flavonoide presente nel suo fitocomplesso, ha effetti chemiopreventivi. In uno studio su animali, l’estratto di camomilla ha mostrato effetti protettivi contro la mucosite gastrointestinale radioindotta. Nell’animale un collutorio alla camomilla ha ridotto la mucosite indotta da 5 fluorouracile, ma i dati provenienti da studi clinici sull’uomo sono contrastanti.

I dati clinici indicano modesti benefici nell’insonnia cronica e nella mastalgia ciclica moderata. L’infuso ha avuto effetti positivi sul controllo glicemico nei pazienti diabetici. Diversi studi hanno inoltre riportato che gli estratti di camomilla sono efficaci contro il disturbo d’ansia generalizzato da lieve a moderato e da moderato a grave e possono anche avere effetti antidepressivi. La ricerca mostra che la camomilla può migliorare i marcatori biologici dello stress in soggetti con ansia cronica.

In altri studi controllati l’applicazione di un impacco di camomilla è risultata efficace e superiore a una pomata all’idrocortisone nella guarigione delle lesioni peristomali dopo colostomia; un oleogel di camomilla ha alleviato il dolore in casi di emicrania senza aura.

Gli individui allergici all’ambrosia o a piante della famiglia delle Compositae dovrebbero evitare questa pianta.

 

Fonte: HERBS – Memorial Sloan Kettering Cancer Center New York.