Costanza Giunti, amica del naturale e delle erbe

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci ha lasciati all’improvviso, il 24 aprile scorso dopo una malattia, tanto breve quanto inesorabile. Costanza Giunti, erborista di lungo corso, direttore tecnico del laboratorio erboristico Qualiterbe, presidente della Scuola di Naturopatia Naturovaloris, ha fatto parte sin dalla sua costituzione del Comitato scientifico della nostra rivista, della quale è stata una preziosa collaboratrice per moltissimi anni. Solo di recente, a causa dei numerosi impegni, aveva rallentato il ritmo. Per Tecniche Nuove ha pubblicato anche due libri che danno conto della sua cultura ampia e poliedrica e della sua competenza in materia di salute naturale: Decotti e tisane e Gli oli essenziali in agopuntura.

Ho conosciuto Costanza nel 2002 e da allora ci siamo sentite più o meno regolarmente in questi anni. Aveva una dedizione rigorosa per lo studio delle erbe, a cui ha dedicato la maggior parte della sua vita. Ancorata alla tradizione, seguiva tuttavia con interesse anche gli sviluppi della ricerca. Curiosa, critica quando necessario sulle semplificazioni del pensiero scientifico dominante, sempre attenta alle suggestioni dell’altro, pur avendo un proprio punto di vista, solido e radicato, sulla fitoterapia e sull’impiego delle piante officinali.

Credeva nella collaborazione tra le diverse professioni che, ciascuna nella propria sfera di competenze, concorrono al benessere e alla salute delle persone e sosteneva in particolare la necessità per l’erborista di tessere relazioni e di costruire sinergie con i medici più aperti e disponibili.

Negli ultimi tempi aveva allargato i suoi orizzonti dedicandosi alla formazione sull’utilizzo e la lavorazione delle piante medicinali in India, dove si recava ogni anno a fine estate tornando carica di racconti su un mondo così diverso dal nostro e forse più ricco di stimoli e soddisfazioni, umane e professionali. Avrebbe dovuto riportare le esperienze del suo ultimo viaggio in ordine di tempo in un articolo che, purtroppo, per l’incalzare della malattia – della quale abbiamo saputo soltanto quando era troppo tardi –  non ha potuto portare a termine. Gli ultimi nostri scambi hanno riguardato proprio la struttura di quel lavoro e il materiale iconografico.

Costanza è stata una grande risorsa per il mondo dell’erboristeria, parte di quella generazione che dagli anni Settanta si è dedicata con passione allo studio e alla divulgazione e valorizzazione delle erbe.

Per me resta una donna e una professionista integra e generosa, ma soprattutto un’amica. Ci mancherà.

Mariella Di Stefano