Epigallocatechina da tè verde e altre sostanze

Il Ministero della Salute ha da poco aggiornato l’elenco degli “altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico” e ha inviato lo scorso 12 novembre una nota alle aziende produttrici e alle associazioni di categoria finalizzata a comunicare i cambiamenti adottati.

Per l’ingrediente epigallocatechina-gallato (Egcg) da tè verde (Camellia sinensis), è stato eliminato il dosaggio massimo di 120 mg già previsto per le donne in gravidanza, dato che l’utilizzo di questo ingrediente viene sconsigliato in questa fase. Gli integratori contenenti Egcg dovranno quindi riportare in etichetta l’avvertenza “Si sconsiglia l’uso in gravidanza”.

Le evidenze scientifiche, scrivono dal Ministero, hanno mostrato che la sostanza interferisce negativamente sulla biodisponibilità di acido folico, una vitamina essenziale in gravidanza. Il limite di apporto massimo giornaliero di 300 mg resta invece invariato per le altre categorie di consumatori. Si ricorda che, a seguito di timori riguardo possibili effetti nocivi sul fegato, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha di recente rivalutato la sicurezza delle catechine del tè verde, concludendo che quelle contenute in infusi sono prive di rischi mentre se assunte sotto forma di integratori alimentari, in dosi pari o superiori a 800 mg al giorno, potrebbero rappresentare un problema per la salute.

Per quanto riguarda l’avvertenza sull’acido lipoico, riporta sempre la nota ministeriale, è stata introdotta la necessità di sentire il parere del medico prima di utilizzare il prodotto, poiché in rari casi l’acido lipoico può determinare ipoglicemia. Questo problema, infatti, potrebbe essere correlato all’assunzione di sostanze contenenti gruppi sulfidrilici (come l’acido lipoico), anche se non esiste una correlazione precisa con le dosi, essendo determinante in questi casi la suscettibilità genetica.

Le aziende dovranno conformarsi a questi nuovi aggiornamenti a partire dalle prossime produzioni.