Le possibili adulterazioni della rodiola

Il programma di studio sulle adulterazioni cui sono soggette le piante medicinali sviluppato in collaborazione da  American Botanical Council (ABC), American Herbal Pharmacopoeia (AHP) e National Center for Natural Products Research dell’Università del Mississippi ha superato le trenta pubblicazioni. Uno degli ultimi approfondimenti riguarda la rodiola, una pianta dalle spiccate proprietà adattogene utilizzata per i disturbi dell’umore e le sindromi ansiose, presente in numerosi integratori negli Stati Uniti  (volume di vendite oltre 10 milioni di dollari, USA 2016) e in Europa.

Secondo Roy Upton, direttore esecutivo dell’AHP, nel caso della rodiola potrebbero verificarsi adulterazioni soprattutto di natura accidentale, poiché diverse specie botaniche rispondono allo stesso nome generico di rodiola e almeno in un caso l’azione delle due specie è simile. Rodhiola rosea è stato il primo prodotto commercializzato negli Stati Uniti, anche se in precedenza altre specie di rodiola venivano impiegate per lo più da erboristi provenienti dalla Cina.

Vista la popolarità della pianta, altre specie hanno cominciato a entrare nel mercato, in particolare R. crenulata. Queste due specie sono le più diffuse oggi sul mercato statunitense, ma se ne utilizzano anche altre in maniera più sporadica. E’ importante, ha commentato Blumenthal dell’ABC, che tutte le diverse specie utilizzate nei preparati salutistici siano correttamente riportate sulla confezione, in conformità con le normative in vigore.

 

Fonte: Botanical Adulterants Program – American Botanical Council