Il diabete mellito è una malattia metabolica comune causata da un deficit nella produzione di insulina (tipo 1) o nella risposta ad essa (tipo 2). Questa condizione clinica è caratterizzata da uno stato di iperglicemia cronica e da un ventaglio di sintomi quali calo ponderale, sete, poliuria e disturbi della visione. Questi disturbi rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità, nonostante i diversi trattamenti oggi disponibili, come l’insulina, i secretagoghi dell’insulina, i sensibilizzatori dell’insulina e gli ipoglicemizzanti orali. Molti sforzi vengono perciò compiuti per individuare nuovi farmaci per il trattamento di questo problema, anche conducendo ricerche nell’ambito delle piante medicinali. La silimarina viene estratta dagli acheni di Cardo mariano (Silybum marianum), una pianta della famiglia delle Asteraceae. Si tratta di una miscela di flavonolignani (silibina, silidianina, isosilibina e silicristina), noti per le proprietà depurative e protettive sul fegato. La silimarina, infatti, risulta indicata per il trattamento di diversi disturbi epatici, come la cirrosi, l’epatite cronica e i calcoli biliari. Inoltre, diversi studi ne hanno testato gli effetti in altre patologie, tra cui il diabete, l’osteoporosi, l’artrite, l’ipercolesterolemia, le infezioni virali e il morbo di Parkinson, riportando in taluni casi risultati promettenti. Questo recente articolo esamina i dati sull’uso di silimarina in studi clinici, sperimentazioni in vivo e in vitro, con una particolare attenzione per le complicanze del diabete, tra cui nefropatia, neuropatia, stress ossidativo, epatotossicità, e cardiomiopatia.
Fonte: Stolf AM, Cardoso CC, Acco A. Effects of Silymarin on Diabetes Mellitus Complications: A Review. Phytother Res. 2017 Jan 25. doi: 10.1002/ptr.5768. [Epub ahead of print]
