Inulina-propionato: tandem per dimagrire?

Raw wholegrain pasta scattered on white background

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Secondo uno studio realizzato presso l’Imperial College di Londra il consumo di un integratore a base di inulina, una fibra dietetica, può aiutare a controllare il desiderio di carboidrati. Con quale meccanismo? Quando i batteri intestinali digeriscono l’inulina, spiegano i ricercatori britannici, rilasciano nell’intestino il propionato, che invia al cervello il segnale di ridurre l’appetito. Il lavoro, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha coinvolto un piccolo gruppo di 20 volontari. Si è visto in sostanza che il consumo del supplemento a base di inulina è in grado in qualche maniera di ‘spegnere’ l’attività cerebrale nelle aree implicate nel craving di cibo e che chi aveva bevuto un frullato a base dell’integratore riduceva spontaneamente il consumo di cibo ricco di calorie di circa il 10% rispetto a chi lo aveva assunto ‘liscio’. “Lo studio – hanno scritto gli autori – ha evidenziato che l’inulina-propionato è in grado di attenuare l’attività delle aree cerebrali associate con l’appagamento in risposta al cibo e di ridurre le quantità di cibo consumate. Il consumo delle sole fibre alimentari, pur essendo una pratica sana da incoraggiare, non è in grado di produrre la quantità di propionato necessaria a ottenere l’effetto ‘calma-fame’. Questo studio illustra in modo chiaro che i segnali prodotti dai batteri intestinali sono importanti nella regolazione dell’appetito e nell’orientare la scelta dei cibi. Viene inoltre dimostrato come dieta, microbiota intestinale e salute siano strettamente collegati”.

Fonte: Claire S Byrne, Edward S Chambers, Habeeb Alhabeeb, Navpreet Chhina. Increased colonic propionate reduces anticipatory reward responses in the human striatum to high-energy foods. American Jourbnal of Clinical Nutrition. May 11, 2016, doi: 10.3945