Ginkgo, valutata l’azione su schizofrenia

DSC_0199L’esatta eziologia della schizofrenia è ancora sconosciuta. Fra le teorie circa l’origine di questo disturbo, è stato considerato anche il ruolo potenziale di un’eccessiva produzione di radicali liberi, dello stress ossidativo e dell’aumento dei perossidi lipidici. Ciò ha portato a pensare che le sostanze dotate di un’attività antiradicalica possano essere utilizzate in quest’ambito. La metanalisi che segue ha valutato, infatti, l’azione di un estratto di foglie di Ginkgo (Ginkgo biloba, famiglia Ginkgoaceae) mediante una ricerca su tutti gli studi pubblicati (in cinese oltre che in inglese) riguardanti l’efficacia e la sicurezza della pianta nella terapia adiuvante nella schizofrenia. La ricerca è stata compiuta sui principali database elettronici internazionali  (PubMed/Medline, Embase, PsycINFO, Cochrane Library), ma anche su periodici digitali e riviste scientifiche in cinese. Sono stati inclusi gli studi randomizzati in doppio cieco, controllati con placebo, che fornivano l’analisi completa dei dati e condotti su individui con diagnosi di schizofrenia cronica. Gli outcome primari erano le scale di valutazione abitualmente utilizzate in quest’ambito: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS), Scale for the Assessment of Negative Symptoms (SANS), Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS); gli outcome secondari erano le reazioni avverse e la Rating Scale for Extrapyramidal Side Effects (RSESE). Sono stati trovati complessivamente 339 studi (di cui 254 pubblicati su riviste cinesi) che riguardavano un totale di 1.033 persone. Di queste 571 hanno ricevuto l’estratto di Ginkgo e 462 un placebo. Tutti gli studi dichiaravano di avere utilizzato l’estratto standardizzato EGb 761®. Otto studi sono stati utilizzati per effettuare una metanalisi, con l’obiettivo di determinare l’effetto di Ginkgo b. come terapia aggiuntiva per i sintomi di schizofrenia cronica (allucinazioni, pensiero disorganizzato ecc.). L’indagine ha rilevato nel gruppo Ginkgo un miglioramento significativo dei sintomi totali e dei sintomi negativi del disturbo rispetto al gruppo placebo (P <0,01 per entrambi i gruppi di sintomi considerati). Gli autori hanno pertanto concluso che nelle persone con schizofrenia la terapia aggiuntiva con Ginkgo può essere più vantaggiosa rispetto all’utilizzo soltanto degli antipsicotici. Sono emersi anche alcuni effetti collaterali associati con l’assunzione di Ginkgo b., che potrebbero essere ricondotti alla dose utilizzata; questo dato deve essere approfondito con successive ricerche. Gli autori riconoscono che una delle limitazioni di questa metanalisi è il fatto che tutti i pazienti erano cinesi e che sono stati inclusi soltanto otto studi.

Fonte:  Chen X, Hong Y, Zheng P. Efficacy and safety of extract of Ginkgo biloba as an adjunct therapy in chronic schizophrenia: A systematic review of randomized, double-blind, placebo-controlled studies with meta-analysis. Psychiatry Res. 2015;228(1):121-127.