Rassegna sistematica sull’Aloe

aloe veraI composti bioattivi dell’Aloe vera (Aloe vera, Xanthorrhoeaceae) e la loro attività terapeutica in un’ampia gamma di condizioni sono al centro di una recente rassegna sistematica. Si parte dall’azione riparatrice delle ferite, attribuita al mannosio 6-fosfato, e dall’effetto immunomodulante svolto da questa pianta. In quest’ultimo contesto, alcuni esperimenti di laboratorio hanno mostrato che il gel di aloe è in grado di ridurre i marker infiammatori in cellule umane e animali; alcuni studi clinici hanno inoltre evidenziato una riduzione della superficie delle ferite a seguito dell’applicazione del gel di aloe e una diminuzione dell’infiammazione in individui con malattie infiammatorie intestinali. La rassegna attribuisce queste proprietà ai polisaccaridi, antrachinoni e al cromone. Sottolineate anche l’attività antiossidante – attribuita alle vitamine B e C, a composti fenolici e polisaccaridi – e l’azione lassativa riconducibile all’aloina. I fitosteroli isolati da Aloe vera, inoltre, hanno ‘upregolato’ la scissione degli acidi grassi a livello epatico, mentre l’estratto ha contribuito a prevenire la steatosi epatica. L’attività antinfiammatoria dell’aloe, d’altra parte, può spiegare le proprietà di epatoprotezione. Riprese dalla rassegna anche le potenziali attività dell’aloe nella sfera oncologica, riconducibili in larga parte agli antrachinoni aloina e aloe-emodina. La prima, infatti, sembra svolgere un’attività chemioprotettiva e di prevenzione delle risposte angiogenetiche in cellule endoteliali umane. La rassegna mostra anche come gli effetti estrogenici dell’aloe possano rivelarsi utili nella sindrome dell’ovaio policistico, mentre altri lavori hanno osservato un’azione neuroprotettiva della pianta. Il gel di Aloe vera ha dimostrato di possedere attività antibatterica, antimicotica e antivirale; molti di questi effetti sono attribuiti agli antrachinoni, analoghi strutturali dell’antibiotico tetraciclina. Ha anche effetti antimicrobici e citoprotettivi, che si rivelano particolarmente efficaci per il trattamento delle ulcere. Gli studi hanno anche dimostrato che migliora la risposta immunitaria in pazienti con HIV e impedisce l’assorbimento e l’ingresso del virus nelle cellule. Un’ultima sfera interessante di attività riguarda il contrasto delle iperlipidemie: infatti, diversi studi clinici hanno mostrato che questa pianta è in grado di ridurre il colesterolo totale e LDL aumentando per contro quello HDL. Altre ricerche ipotizzano che l’aloe possa essere utile nella gestione della PCOS e di condizioni metaboliche associate a questa condizione, come ad esempio l’iperlipidemia. Per quanto riguarda la sicurezza, la rassegna specifica che gli eventi avversi, riportati non da studi sull’uomo bensì su modelli animali, siano correlati all’aloe non decolorato, che ha un elevato contenuto di antrachinoni. L’eliminazione di questo problema si è rivelato un elemento a favore della sicurezza. Pertanto, concludono gli autori della rassegna, l’utilizzo topico del gel di Aloe vera è sicuro; i suoi promettenti impieghi per uso interno devono essere ulteriormente approfonditi sul piano sia dell’efficacia sia della sicurezza.

Fonte: Radha MH, Laxmipriya NP. Evaluation of biological properties and clinical effectiveness of Aloe vera: A systematic review. J Tradit Complement Med. 2015;5(1):21-26.