EFSA sdogana il glifosato

Rasen-HintergrundPochi giorni fa l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con sede a Parma, ha decretato la non cancerogenicità per l’uomo del glifosato, una sostanza chimica ampiamente utilizzata nei pesticidi. Secondo il rapporto approvato, non all’unanimità, dagli esperti degli Stati membri lo scorso 30 ottobre e pubblicato su EFSA Journal, è improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo. Il documento afferma, infatti, che né i dati sull’essere umano né le prove da studi su animali hanno dimostrato nessi causali tra l’esposizione al glifosato e l’insorgenza di cancro nell’uomo. Di conseguenza non si può classificare tale sostanza come cancerogena. Su queste basi la Commissione europea deciderà se mantenerla o meno nell’elenco comunitario delle sostanze attive approvate, mentre gli Stati membri dovranno valutare ex novo la sicurezza dei prodotti fitosanitari contenenti glifosato impiegati sui propri territori. L’allarme sulla potenziale pericolosità del pesticida era stato sollevato dallo IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro organismo scientifico collegato all’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lo aveva definito “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Quella valutazione prendeva lo spunto da diversi studi scientifici pubblicati da riviste internazionali. Ad esempio, uno studio pubblicato su The Lancet Oncology che, dopo tre anni di ricerche coordinate da 17 esperti in 11 paesi, aveva rilevato una correlazione epidemiologica tra l’esposizione al glifosato e il linfoma non-Hodgkin. Altre fonti parlano di un aumento nella ricorrenza di leucemie infantili e malattie neurodegenerative, fra cui il morbo di Parkinson. Il glifosato, presente in 750 formulazioni commerciali, è il pesticida più utilizzato al mondo; la scadenza dell’attuale autorizzazione nell’Unione Europea è fissata al 30 giugno 2016. I rischi per la salute associati all’uso del glifosato saranno analizzati anche dall’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), ma il rapporto di questa Agenzia non sarà disponibile prima del 2017. Dato che l’ECHA potrebbe dare una valutazione diversa da quella dell’EFSA e che il mondo scientifico ha punti di vista discordanti sul glifosato, diverse associazioni che si occupano di tutela della salute e dell’ambiente hanno chiesto alla Commissione europea di tenere conto anche di questa posizione prima di assumere una decisione definitiva in questa delicata materia.