La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una delle più diffuse forme di danno epatico al mondo. Una delle più importanti strategie terapeutiche per fronteggiare questa malattia è la modulazione dell’insulino-resistenza e dello stress ossidativo. In questo studio è stata studiata l’ipotesi che la supplementazione con cannella possa esercitare un effetto sensibilizzante all’insulina in pazienti con NAFLD. Si è trattato di uno studio clinico a gruppi paralleli, in doppio cieco e controllato verso placebo che ha coinvolto una cinquantina di pazienti con NAFLD. I pazienti sono stati assegnati random al trattamento giornaliero con due capsule di cannella (750 mg di cannella per capsula) o due capsule placebo per 12 settimane. Durante lo studio a tutti i pazienti sono stati dati consigli su come seguire una dieta equilibrata e attività quotidiana. Nel gruppo di trattamento sono state registrate riduzioni significative (P <0,05), dell’indice HOMA (modello di valutazione omeostatica della resistenza all’insulina), della glicemia a digiuno (FBS) del colesterolo totale, dei trigliceridi, delle ALT (alanina aminotransferasi), delle AST (aspartato aminotransferasi), della GGT (gamma glutamiltranspeptidasi) e della proteina C-reattiva ad elevata sensibilità; non sono stati osservati cambiamenti relativamente ai livelli sierici di lipoproteine ad alta densità (P = 0,122). In entrambi i gruppi le lipoproteine a bassa densità sono diminuite significativamente (P <0,05). Per gli autori lo studio suggerisce che l’assunzione di 1.500 mg/die di cannella può essere efficace nel migliorare la steatosi epatica non alcolica.
Ricerca realizzata da associati a vari Istituti, fra questi: Department Clinical Nutrition and Dietetics, Faculty of Nutrition and Food Technology, National Nutrition and Food Technology, Research Institute Shahid Beheshti University of Medical Sciences, Tehran, Iran.
Askari F, Rashidkhani B, Hekmatdoost A. Cinnamon may have therapeutic benefits on lipid profile, liver enzymes, insulin resistance, and high-sensitivity c-reactive protein in nonalcoholic fatty liver disease patients. Nutr Res 2014;34(2):143-8.