Il diabete mellito – caratterizzato da elevati livelli di glucosio nel sangue dovuti alla resistenza all’insulina dei tessuti e all’inadeguata produzione di questa sostanza – colpisce circa il 9% della popolazione adulta a livello mondiale. L’omeostasi del glucosio e il mantenimento di valori regolari per i lipidi e la pressione arteriosa aiutano a prevenire e a trattare le potenziali complicanze di questa patologia. La terapia consiste nella somministrazione di farmaci ipoglicemizzanti per aumentare la produzione di insulina, migliorare la sensibilità all’insulina e aumentare l’assorbimento del glucosio, ma alcuni di essi possono avere effetti collaterali negativi. Alcuni trattamenti a base di erbe hanno dimostrato di possedere attività ipoglicemizzanti e ipolipemizzanti nei soggetti con diabete. Tra queste anche il cumino nero (Nigella sativa, Ranunculaceae) e il suo principale componente bioattivo, il timochinone, può avere un effetto protettivo contro il diabete e le sue complicanze. Questa recente revisione sistematica ha raccolto e sintetizzato le evidenze scientifiche disponibili in materia e gli studi randomizzati e controllati (RCT) pubblicati sull’attività del cumino nero nel diabete di tipo 2.

Dopo una ricerca effettuata sulle banche dati PubMed/Medline e Google Scholar, che ha individuato 332 studi randomizzati e controllati pubblicati nel periodo 2010-2021, sono stati selezionato sette studi che soddisfacevano i criteri di inclusione: 4 studi condotti in Iran, due in Arabia Saudita e uno in India. Le dimensioni del campione variavano da 43 a 114 partecipanti e la durata dello studio era compresa tra 8 e 52 settimane; l’età media dei partecipanti era di 46-54 anni. Le formulazioni di nigella utilizzate erano capsule di olio, olio e polvere, con dosaggi da 500 mg a 3 g al giorno. I partecipanti dei gruppi di intervento hanno assunto integratori di cumino nero insieme ai farmaci antidiabetici orali standard.

Sei studi hanno riportato riduzioni statisticamente significative dei valori dell’emoglobina glicata rispetto ai gruppi placebo dopo la supplementazione di nigella di 8 – 52 settimane, con dosi giornaliere variabili a seconda delle formulazioni assunte. Con un notevole calo della glicemia a digiuno e dei livelli di emoglobina glicata, il cumino nero – concludono gli autori –  ha dimostrato di migliorare i valori dell’iperglicemia e il controllo del diabete. Questi risultati suggeriscono che la nigella potrebbe essere usata come coadiuvante nella gestione dei pazienti con diabete di tipo 2 e delle sue complicanze. Tra i limiti della revisione si segnala la restrizione delle misure di outcome al solo controllo glicemico.

Fonte: Hoda F, Khanam A, Thareja M, Arshad M, Ahtar M, Najmi AK. Effect of Nigella sativa in improving blood glucose level in T2DM: systematic literature review of randomized control trials. Drug Res (Stuttg). January 2023;73(1):17-22. doi: 10.1055/a-1936-8412.