Il cumino nero (Nigella sativa L.) è una pianta utilizzata da tempi remoti, ben prima che fosse sviluppato l’approccio scientifico alle piante medicinali nel trattamento di diverse condizioni e malattie. In alcune culture, ad esempio in quella persiana, la pianta riveste anche un forte significato religioso ed è menzionata nei testi sacri dell’Islam.
Il cumino nero viene utilizzato nei sistemi di medicina tradizionale per diverse condizioni che includono asma, febbre, tosse, congestione toracica, cefalea cronica e mal di schiena. La sua ampia portata salutistica in relazione alla tradizione d’uso ha favorito negli ultimi anni lo sviluppo di estese indagini fitochimiche e biologiche, ma anche di diversi trial clinici.
L’attività salutistica di questa pianta deve ricondursi alla presenza di alcaloidi, cumarine, saponine, flavonoidi, oli essenziali e fenoli. Inoltre, nei semi sono presenti acido miristico, vitamine e alcuni oligoelementi che aggiungono valore a queste proprietà medicinali.
Gli studi farmacologici condotti su N. sativa hanno confermato la sua attività antitussiva, antiossidante, epato-, neuro- e gastroprotettiva, immunomodulante, analgesica, antinfiammatoria, spasmolitica e broncodilatatrice.
Lo studio
Diversi esperimenti hanno suggerito che l’integrazione di cumino nero potrebbe avere un effetto benefico anche sul profilo lipidico, ma nell’insieme i risultati degli studi disponibili in letteratura internazionale risultano contraddittori.
Entra nel merito una recente revisione sistematica con metanalisi che ha esplorato l’impatto della supplementazione di cumino nero sul profilo lipidico di soggetti adulti.
Sono stati selezionati a tal fine, dopo una ricerca nei database medico-scientifici Scopus, Web of Science, PubMed, Cochrane e Web of Science fino a dicembre 2022, 34 studi che hanno coinvolto complessivamente 2.278 partecipanti.
Gli outcome hanno mostrato che la supplementazione di N. sativa ha ridotto in modo statisticamente significativo i valori di colesterolo totale (TC) (p < 0,001), trigliceridi (TG) (p < 0,001) e colesterolo LDL (p < 0,001) rispetto ai gruppi di controllo, con un aumento del livello del colesterolo “buono” HDL (p < 0,001).
Questi risultati, concludono gli autori, dimostrano che il cumino nero agisce positivamente, migliorandoli, sui livelli di colesterolo totale, HDL e LDL e dei trigliceridi e che può essere consigliato come un agente ipolipemizzante di supporto.
Fonte: Rounagh M, Musazadeh V, Hosseininejad-Mohebati A, Falahatzadeh M, Kavyani Z, Rostami RB, Vajdi M. Effects of Nigella sativa supplementation on lipid profiles in adults: An updated systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Clin Nutr ESPEN. 2024 Jun;61:168-180.