L’osteoartrite è una malattia degenerativa articolare cronica, principalmente associata all’aumento dell’età, all’obesità e alle patologie metaboliche. La prevalenza stimata dell’osteoartrite è del 15% a livello globale, mentre negli Stati Uniti circa 43 milioni di persone presentano questa condizione.
Si caratterizza con il progressivo deterioramento e la perdita di cartilagine articolare che determina cambiamenti irreversibili nella struttura e nella funzione articolare. In genere i sintomi dell’osteoartrite si sviluppano gradualmente e colpiscono inizialmente una o poche articolazioni, più comunemente le dita, la base del pollice, il collo, la parte bassa della schiena, l’alluce, l’anca e il ginocchio.
I sintomi prevalenti sono dolore, compromissione della funzionalità e di conseguenza bassa qualità della vita dato che, nonostante l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), più di un terzo dei malati riferisce di convivere con un dolore costante.
Le strategie terapeutiche comprendono più strumenti: FANS topici e iniezioni intra-articolari di glucocorticoidi, ma anche controllo del peso, attività fisica, fisioterapia, ginnastiche come il tai-chi e impiego di tutori.
La capsaicina è un composto organico presente nei peperoncini, precisamente è la sostanza responsabile del loro sapore piccante. Le formulazioni topiche di capsaicina sono state ampiamente utilizzate nella terapia del dolore.
Negli ultimi decenni vari studi randomizzati e controllati (RCT) ne hanno valutato l’efficacia nel trattamento del dolore correlato a osteoartrite e hanno riportato benefici modesti su varie tipologie di dolore, tra cui neuropatia diabetica, nevralgia posterpetica, dolore muscoloscheletrico cronico e dolori da artrite.
L’applicazione di cerotti di capsaicina (8%) è risultata efficace quanto i farmaci orali correnti nel trattamento dei dolori correlati alla neuropatia periferica diabetica, ma senza procurare gli effetti avversi (sonnolenza, vertigini e affaticamento) generalmente associati a questi farmaci.
Lo studio
Una recente revisione sistematica con metanalisi ha passato in rassegna le evidenze attualmente disponibili sull’efficacia e la sicurezza della capsaicina topica nella gestione del dolore da osteoartrite.
Dopo una ricerca sulle banche dati internazionali PubMed ed Embase (Ebsco) sono stati selezionati otto studi randomizzati in doppio cieco che hanno riguardato un totale di 498 pazienti.
La metanalisi ha mostrato che la capsaicina in applicazione topica (0,0125% -5%) è più efficace del placebo nel ridurre la gravità del dolore misurata con scala analogica visiva, pur essendo associata a una maggiore sensazione di bruciore nel sito di applicazione.
La capsaicina topica contribuisce, dunque, a ridurre il dolore da osteoartrite ai follow-up fino a 3 mesi e, scrivono i ricercatori, potrebbe essere raccomandata per la gestione a breve termine del dolore soprattutto nei soggetti intolleranti ai farmaci antinfiammatori non steroidei.
Queste raccomandazioni sono in sintonia con le Linee Guida di pratica clinica della OA Research Society International del 2014 (McAlindon et al., 2014).
A causa della breve durata dello studio, della scarsa numerosità campionaria e dell’eterogeneità degli studi esaminati, è opportuno proseguire la ricerca in materia con studi più ampi e con follow-up più lunghi.
Fonte: Tshering G, Posadzki P, Kongkaew C. Efficacy and safety of topical capsaicin in the treatment of osteoarthritis pain: A systematic review and meta-analysis. Phytother Res. 2024 May 18.