Il prediabete e il diabete di tipo 2 sono caratterizzati da un aumento della concentrazione di zuccheri nel sangue e da insulinoresistenza. Sebbene siano presenti diverse segnalazioni dei potenziali benefici del consumo di semi di lino su diversi parametri metabolici, non vi sono ancora evidenze confermate circa il loro effetto tra le persone affette da queste problematiche.

Le attività dei semi di lino

Il lino (Linum usitatissimum L.; famiglia delle Linacee) è una pianta erbacea annuale alta tra 30 e 60 cm dal fusto eretto, molto fragile, ramificato nella parte finale, con foglie tenere, lanceolate di color verde scuro. I fiori, raccolti in racemi terminali, sono grandi, di colore azzurro-cielo con 5 sepali, 5 petali, 5 stami gialli. I frutti sono capsule contenenti semi di piccole dimensioni, di forma ovale e di colore dal bruno scuro al giallo paglierino, a seconda delle varietà. La radice è un corto fittone. I semi contengono mucillagini (arabinosio, galattosio, ramnosio, xilosio, acido mannuronico e acido galatturonico), acidi grassi (linoleico, alfa-linoleico e oleico), fibre, proteine, minerali, steroli, lignani, triterpeni e sostanze glicosidiche.

Impiegato dalle epoche più antiche soprattutto per la produzione di tessuti e come alimento, le proprietà salutistiche del lino erano note a Dioscoride e Plinio che ne citavano le virtù lenitive e antinfiammatorie sia per uso esterno che interno. Tipici della tradizione sono i cataplasmi antitussivi preparati riscaldando i semi di lino (o la farina ottenuta da questi frantumandoli) applicati, avvolti in un panno, sul petto per qualche minuto. Gli impacchi con la farina di semi di lino venivano impiegati anche per lenire infiammazioni cutanee, foruncolosi, eczemi e acne.

Ai semi di lino, da cui si ricava uno degli oli più ricchi in acido linolenico e antiossidanti (omega 3, omega 6, vitamina F, vitamina E), sono attribuite proprietà blandamente lassative. Queste proprietà sono riconducibili alla presenza di mucillagini che richiamano acqua all’interno del lume intestinale e formano un gel voluminoso che stimola i movimenti peristaltici, per questo rappresentano un importante aiuto contro la stipsi cronica. I semi di lino possono essere di aiuto anche per altri problemi correlati alle infiammazioni del colon, dato che la loro azione emolliente e lenitiva contribuisce a sfiammare le mucose irritate. L’azione ipocolesterolemizzante attribuita ai semi di lino è correlata alla presenza degli acidi grassi polinsaturi omega 3 e di fibre. Alcuni studi hanno mostrato che i semi di lino contribuiscono a migliorare alcuni parametri relativi alla sindrome metabolica.

La revisione sistematica

Una recente revisione sistematica e metanalisi ha valutato nello specifico l’effetto dell’integrazione di semi di lino sulle variabili di controllo glicemico e sull’insulinoresistenza in soggetti con prediabete e diabete di tipo 2.

A fine è stata condotta una ricerca della letteratura scientifica su PubMed, Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) e Web of Science, per individuare gli studi randomizzati e controllati (RCT) che hanno preso in esame l’effetto della supplementazione di semi di lino sulla glicemia a digiuno, sull’emoglobina glicata, sulle concentrazioni di insulina o sull’HOMA-IR (Homeostatic Model Assessment of Insulin Resistance), un parametro che esprime quanta insulina serve per controllare la glicemia. Sono stati inclusi nella revisione sistematica e metanalisi sette studi. Dai risultati è emersa, dopo l’assunzione di semi di lino, una riduzione significativa della glicemia a digiuno, delle concentrazioni di insulina e dell’Homeostatic Model Assessment of Insulin Resistance.

I semi di lino pertanto contribuiscono a migliorare le variabili del controllo glicemico e l’insulinoresistenza nel prediabete e nel diabete di tipo 2. Sono tuttavia, sono necessari ulteriori studi randomizzati e controllati per confermare questi risultati e approfondire anche il possibile effetto della sinergia con il trattamento dietetico. I semi di lino sono considerati generalmente sicuri ma si sconsigliano in caso diverticoli intestinali o di sindromi occlusive gastrointestinali. Evitare l’assunzione in contemporanea con i farmaci in quanto, a causa dell’alto contenuto in mucillagini e fibre, potrebbero ridurne l’assorbimento.

 

Fonte:

Villarreal-Renteria AI, Herrera-Echauri DD, Rodríguez-Rocha NP, Zuñiga LY, Muñoz-Valle JF, García-Arellano S, Bernal-Orozco MF, Macedo-Ojeda G. Effect of flaxseed (Linum usitatissimum) supplementation on glycemic control and insulin resistance in prediabetes and type 2 diabetes: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Complement Ther Med. 2022 Nov;70:102852.