La quercetina è un importante costituente di vari prodotti e viene sempre più studiata anche per le potenzialità in campo oncologico, in particolare per la sua capacità di interagire con diversi bersagli molecolari e di evocare un ampio spettro di attività chemiopreventive e anticancro.

I tumori allo studio

Questa revisione realizzata da ricercatori italiani presenta le sue potenzialità contro una vasta gamma di tumori (polmone, ovaio, prostata, mammella, colon-retto e vescica). Gli autori hanno anche evidenziato gli studi che hanno associato la quercetina con farmaci antitumorali standard somministrandola con tecniche innovative, includendo una descrizione del suo meccanismo d’azione, la farmacocinetica e il profilo di sicurezza.

Sulla quercetina sono stati eseguiti molti studi in vitro e in vivo che hanno documentato la sua capacità di indurre effetti anticancro su diversi tumori attraverso diversi meccanismi e il suo grande potenziale nel campo oncologico, spiegano gli autori. Tuttavia, a causa del complesso metabolismo, questa sostanza può non raggiungere le concentrazioni adeguate per ottenere effetti farmacologici nei tessuti bersaglio.

La nanoformulazione

Sono stati sviluppati quindi approcci basati sulla nanoformulazione (liposomi, microemulsione, nanoparticelle e nanoparticelle lipidiche solide) per ottenere una migliore biodisponibilità di questa sostanza, come ad esempio l’incapsulamento della quercetina in micelle biodegradabili che ne hanno migliorato la dispersione in acqua e l’attività antitumorale in vivo.

Un aspetto cruciale nel campo oncologico è l’identificazione di composti capaci di esercitare i loro effetti sulle cellule tumorali in modo selettivo, senza cioè danneggiare quelle sane. Ciò che emerge dai pochi studi su cellule umane normali è che la quercetina è in grado di bloccare la proliferazione o indurre l’apoptosi sulle cellule tumorali a concentrazioni (< 50 µM) senza o con pochi effetti sulle cellule sane. Tuttavia, commentano gli autori, la sicurezza della quercetina non è ancora del tutto chiara.

Si tratta – conclude l’articolo – di un composto ben studiato che svolge un’ampia gamma di attività biologiche e ha come caratteristica peculiare la capacità di interagire con più bersagli cellulari e di modulare l’attività di diverse vie di segnalazione. Agendo con un meccanismo d’azione pleiotropico, multilivello e sinergico potrebbe rappresentare un’utile strategia per affrontare patologie complesse come il tumore.
Ulteriori studi in vivo e studi clinici rigorosi sono tuttavia necessari per valutare la sua sicurezza ed efficacia e garantire la piena comprensione delle sue potenzialità.

Fonte: S. Adorisio, M. P. Argentieri, P. Avato, et al. The molecular basis of the anticancer properties of quercetin. Pharmadvances Volume 3, issue 3, 2021: 496-520.