La differenza tra caffè verde e caffè nero sta nel metodo di lavorazione: il primo non viene torrefatto e ha un elevato contenuto in acido clorogenico e un ridotto contenuto in caffeina, mentre il caffè nero è sottoposto a torrefazione e contiene meno acido clorogenico e più caffeina. Nell’estratto di caffè verde sono presenti oltre all’acido clorogenico altri composti bioattivi, tra cui diterpeni e trigonellina che potrebbero esplicare un’azione benefica a livello metabolico.
Un recente studio clinico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo ha valutato gli effetti dell’estratto di caffè verde su misure antropometriche, funzionalità epatica, profilo lipidico e livelli di adiponectina (ormone proteico che modula alcuni processi metabolici, come la regolazione del glucosio e il catabolismo degli acidi grassi) in soggetti con steatosi epatica non alcolica (fegato grasso).
Lo studio
Vi hanno partecipato persone di età compresa tra 20 e 60 anni con indice di massa corporea (IMC) 25-35 kg/m2, che sono state assegnate in modo casuale al gruppo sperimentale caffè verde (N: 24) o a quello placebo (N: 24). Il gruppo sperimentale ha assunto due capsule di estratto di caffè verde al giorno (400 mg) per 8 settimane mentre quello placebo ha ricevuto due capsule di sostanza placebo al giorno per lo stesso periodo di tempo. I partecipanti al trial sono stati monitorati ogni due settimane per valutare la compliance e gli eventuali effetti avversi.
Le capsule di caffè verde sono state preparate con estratto idroalcolico di caffè verde; ogni capsula conteneva il 50% (100 mg) di acido clorogenico e meno del 2% di caffeina. Le capsule di placebo (amido) erano simili per gusto e aspetto.
Al basale ogni partecipante è stato sottoposto a ecografia addominale per confermare la steatosi epatica non alcolica; sono stati, inoltre, misurati i parametri antropometrici, raccolti dati sull’assunzione alimentare e prelevati campioni di sangue al basale e alla fine dello studio. Alla baseline non sono state osservate differenze significative tra i due gruppi per sesso, età, livelli di attività fisica, istruzione, stato civile o condizione lavorativa. Tre soggetti nel gruppo sperimentale e uno del gruppo placebo hanno abbandonato la sperimentazione e non sono stati inclusi nelle analisi finali.
Il livello di steatosi epatica non è cambiato in nessuno dei due gruppi alla fine dello studio. Nel gruppo sperimentale sono state osservate riduzioni significative dell’IMC a fine studio rispetto alla baseline e al gruppo placebo (P <0,001) nonché riduzioni significative del colesterolo totale e del colesterolo LDL rispetto al basale. I livelli di trigliceridi sono diminuiti nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo placebo, ma con riduzione non statisticamente significativa. Un aumento significativo dei livelli di colesterolo HDL è stato osservato nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo placebo. Non sono state rilevate differenze significative tra i gruppi per quanto riguarda enzimi epatici e livelli di adiponectina.
L’estratto di caffè verde, concludono i ricercatori, ha migliorato il profilo lipidico e l’IMC in soggetti con steatosi epatica non alcolica e può essere utile per controllare i fattori di rischio di questo disturbo.
È importante ricordare che il caffè verde contiene caffeina, pertanto può causare gli effetti indesiderati correlati alla presenza di questa sostanza: insonnia, disturbi gastrointestinali, tachicardia ecc.
Hosseinabadi S, Rafraf M, Asghari S, Asghari-Jafarabadi M, Vojouhi S. Effect of green coffee extract supplementation on serum adiponectin concentration and lipid profile in patients with non-alcoholic fatty liver disease: a randomized, controlled trial. Complement Ther Med. March 2020;49:102290.