Un nutraceutico migliora il profilo glicemico

 

La somministrazione di una preparazione nutraceutica contenente estratti di Ascophyllum nodosum e Fucus vesiculosus ha migliorato la sensibilità all’insulina e la glicemia, se aggiunta a uno stile di vita sano. Lo scrive una ricerca italiana pubblicata sulla rivista Phytotherapy Research che ha valutato l’efficacia e la sicurezza in soggetti disglicemici di un prodotto nutraceutico contenente polifenoli estratti da A. nodosum e F. vesiculosus (in rapporto 95/5) e cromo picolinato.

La disglicemia è uno dei principali fattori di rischio del diabete mellito di tipo 2 e si manifesta con un’alterata glicemia a digiuno e una ridotta tolleranza al glucosio; essa inoltre aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

Lo studio

Sessantacinque adulti con glicemia a digiuno compresa tra 100 mg/dl e 126 mg/dl hanno ricevuto la preparazione nutraceutica oppure un placebo 3 volte al giorno prima dei pasti principali per 6 mesi; contemporaneamente hanno seguito una dieta sana e praticato attività fisica.

I risultati mostrano che dopo 6 mesi il 18,2% dei soggetti del gruppo nutraceutico aveva di nuovo la glicemia nella norma rispetto allo 0% del gruppo placebo. Gli autori hanno registrato nel gruppo che aveva ricevuto il nutraceutico una riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c), della glicemia a digiuno e di quella postprandiale, dell’insulina plasmatica a digiuno e dell’indice HOMA, oltre a una riduzione della proteina C reattiva, del fattore di necrosi tumorale e delle molecole di adesione.

La ricerca è stata realizzata presso l’Università di Pavia; gli effetti positivi del preparato nutraceutico sul controllo glicemico potrebbero essere dovuti all’azione inibitrice della composizione polifenolica verso le attività enzimatiche, ipotizzano gli autori, e devono essere confermati con studi randomizzati più ampi.

 

Fonte: Derosa G, Cicero AFG, D’Angelo A, Maffioli P. Ascophyllum nodosum and Fucus vesiculosus on glycemic status and on endothelial damage markers in dysglicemic patients. Phytother Res. 2019 Mar;33(3):791-797.