Fico d’India: la ricerca moderna si concentra sul diabete

fico d'India

 

 

 

 

 

 

Il trattamento del diabete, citato come uno degli impieghi tradizionali del fico d’India (Opuntia ficus-indica), ha stimolato la ricerca circa i suoi effetti sui parametri di salute associati al diabete. Alcuni studi condotti sull’animale hanno osservato una riduzione del picco di glucosio postprandiale e della glicemia a digiuno dopo l’assunzione di preparati con questa pianta. I risultati suggeriscono che la maturità della pala influisce sugli effetti di riduzione della glicemia, che sembra possano ricondursi alla presenza di fibre. Ulteriori studi su animali hanno rilevato che il succo concentrato del frutto esplica un’attività di protezione contro la formazione dell’ulcera.

Gli studi sull’uomo

Le proprietà antidiabetiche del frutto sono state valutate anche con studi sull’uomo. Ad esempio un piccolo studio realizzato su persone con diabete di tipo 2 ha rilevato che il consumo dei frutti riduceva in modo statisticamente significativo i livelli di glucosio nel sangue e i livelli sierici di insulina fino a un’ora dopo il consumo di una colazione ricca di carboidrati. Un prodotto formulato con pale ed estratto di buccia del frutto di O. ficus-indica ha ridotto i picchi di glucosio ematico di soggetti pre-diabetici 60, 90 e 120 minuti dopo la sua ingestione.

Altri studi hanno indagato le potenziali proprietà dei cladodi, ricchi di calcio, sulla densità minerale ossea. Una ricerca, ad esempio, ha riscontrato una riduzione dei livelli di calcio/creatinina nelle urine (l’aumento dell’escrezione urinaria di calcio può essere un sintomo di malattie a carico dell’osso) e un incremento della densità minerale ossea a livello dell’anca in donne tra 35 e 55 anni. Altri studi hanno rilevato un aumento dei livelli ematici di sostanze antiossidanti e di vitamina C e una ricerca condotta su un piccolo gruppo ha osservato una riduzione significativa dei livelli ematici di glucosio, colesterolo totale e trigliceridi. Sono allo studio anche le proprietà antivirali, immunomodulanti e neuroprotettive di questa succulenta.

Filtrare l’acqua con il fico d’India

È interessante notare, infine, che alcune ricerche indicano che il fico d’India può diventare uno strumento utile e pratico per la filtrazione dell’acqua: uno studio del 2010 ha riportato infatti che il gel di fico d’India ha filtrato il 98% dei batteri in un campione di acqua contaminata. I ricercatori hanno osservato che potrebbe “diventare un metodo di purificazione dell’acqua sostenibile ed economico nei Paesi in via di sviluppo”.

 

Fonte: American Botanical Council.