Usi e proprietà di rodiola

Rhodiola rosea

 

 

 

 

 

 

 

 

La rodiola (Rhodiola rosea), conosciuta nei paesi nordici con il nome di “zoloty koren” che significa “radice d’oro”, è una specie originaria delle regioni montuose dell’Asia, dell’Europa e dell’emisfero settentrionale. Ha una lunga storia di utilizzo come pianta medicinale in vari disturbi, inclusi il potenziamento della funzione immunitaria, come tonico e stimolante delle capacità mentali.  E’ definita pianta adattogena in quanto aiuta il corpo ad adattarsi e a resistere allo stress.

I costituenti del rizoma, la parte della pianta usata per la valenza curativa, includono salidroside – che ha mostrato attività antinfiammatorie, antivirali e anticancerogene – rosina, rodionina e rodosina.

Il successo sul mercato

Negli ultimi decenni, i preparati a base di rodiola hanno ottenuto un notevole successo di mercato e vengono impiegati per alleviare lo stress, sostenere la funzione immunitaria e migliorare la forza, la resistenza e le prestazioni fisiche e mentali.

La pianta e il suo principale costituente salidroside sono stati al centro di diverse ricerche, anche se gli studi condotti sull’uomo sono ancora limitati.

In modelli animali, la rodiola ha evidenziato un’azione sui linfociti Th1 e Th2 dose e tempo dipendenti.

Il salidroside conferisce alla pianta proprietà neuroprotettive attraverso l’inibizione della sintesi dell’ossido nitrico (NO), come emerso in studi in vitro, l’induzione di enzimi antiossidanti, la sottoregolazione della proteina Bax proapoptotica e la sovraregolazione delle proteine ​​antiapoptotiche Bcl-XL.

Gli studi su rodiola

Sperimentazioni in vitro hanno mostrato che la pianta inibisce le monoamino ossidasi A e B, suggerendo che la rodiola abbia un effetto antidepressivo. Altri studi hanno riguardato linee cellulari di tumore della mammella, dove il salidroside ha indotto l’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi attraverso meccanismi ancora non identificati, ma indipendenti dal recettore degli estrogeni.

Gli studi sugli animali, spesso di bassa qualità metodologica, suggeriscono benefici sulla funzione cognitiva.

Negli studi clinici condotti sull’uomo, la supplementazione di rodiola ha migliorato la resistenza fisica e le prestazioni mentali, ridotto l’affaticamento da stress e migliorato i sintomi da stress.  Dati preliminari suggeriscono, inoltre, che potrebbe migliorare i sintomi del disturbo d’ansia generalizzato e della depressione da lieve a moderata.

Un piccolo studio clinico ha dimostrato che il salidroside può avere effetti cardioprotettivi in ​​donne con carcinoma mammario trattate con epirubicina, ma sono necessari ulteriori dati per confermare questo effetto.

La rodiola potrebbe interagire con antidepressivi convenzionali e stimolanti del sistema nervoso centrale. I pazienti che assumono farmaci antidepressivi devono usare rodiola con cautela poiché è stato riportato che l’uso concomitante può indurre tachiaritmia.

 

Fonte: Herbs, Memorial Sloan Kettering Cancer Center