Spezie, oli essenziali e invecchiamento

Con l’aumento dell’aspettativa di vita totale, cresce anche la prevalenza delle malattie legate all’invecchiamento come il diabete e il morbo di Alzheimer. In particolare sull’eziologia del morbo di Alzheimer sono state sviluppate diverse ipotesi, fra cui il danno ai neuroni colinergici, lo stress ossidativo e l’infiammazione. L’acetilcolina è un importante neurotrasmettitore cerebrale e il deficit colinergico determina disfunzioni e declino cognitivo.

Studi recenti hanno indicato nel diabete un fattore di rischio nello sviluppo della malattia di Alzheimer e di altri tipi di demenza senile. L’incidenza di diabete di tipo II e l’aumento dei livelli e dell’attività dell’α-amilasi è maggiore nei soggetti affetti da demenza.

È stato dimostrato inoltre che l’aromaterapia utilizzando oli essenziali della famiglia della menta (Mentha piperita, Lamiacee) può migliorare le prestazioni cognitive dei pazienti con malattia di Alzheimer. È stato riportato che i monoterpeni selezionati da questi oli essenziali inibiscono l’acetilcolinesterasi sia in vitro sia in vivo.

I terpeni sono piccole molecole organiche liposolubili che possono passare attraverso la mucosa nasale se inalati, penetrare attraverso la cute a seguito di applicazione topica, o entrare nel flusso ematico e attraversare la barriera emato-encefalica. Studi recenti indicano che i costituenti comuni degli oli essenziali inibiscono anche l’α-amilasi, enzima digestivo dell’amido che svolge un ruolo importante nel controllo del diabete.

Le Lamiacee formano una famiglia di piante aromatiche cui appartengono la maggior parte delle spezie utilizzate nella dieta mediterranea. Questo regime alimentare è considerato tra i più salutari e in grado di esercitare effetti benefici non solo sul sistema cardiovascolare, ma anche a livello cerebrale. Le erbe utilizzate nella dieta mediterranea, ad esempio, sono ricche di antiossidanti che aiutano a prevenire il danno ossidativo causato dai radicali liberi.

Questo studio ha mostrato che queste erbe contengono anche composti biologicamente attivi che svolgono una notevole attività inibitoria nei confronti di α-amilasi e acetilcolinesterasi. Di conseguenza il consumo di erbe potrebbe contribuire a migliorare la memoria e ridurre i livelli glicemici, apportando complessivamente un significativo miglioramento in termini di salute.

La stimolazione cognitiva tramite le erbe aromatiche assunte nella dieta potrebbe ritardare lo sviluppo del declino cognitivo e migliorare la qualità della vita delle persone con malattia di Alzheimer. Tale effetto –  sostiene lo studio – può essere rafforzato se combinato con l’assunzione di oli essenziali, a livello topico, per inalazione e/o ingestione.

 

Agatonovic-Kustrin S, Kustrin E, Morton DW. Essential oils and functional herbs for healthy aging. Neural Regen Res 2019;14:441-5.