Semi di lino, una fonte di benessere

I semi di lino (Linum usitatissimum) si utilizzano tradizionalmente in molte condizioni, per alleviare tosse, raffreddore, stipsi, infezioni del tratto urinario e come emolliente a livello topico. Sono ricchi di acidi grassi omega-3 e di fitoestrogeni (lignani). Nel database sulle erbe del Memorial Sloan Kettering Cancer Centre è stato pubblicato di recente un aggiornamento sulle sue proprietà benefiche per la salute e il benessere. La ricerca scientifica ne ha dimostrato gli effetti chemioprotettivi nelle donne in post-menopausa, un’azione protettiva sui reni nei soggetti con nefrite lupica e la riduzione dei sintomi della menopausa. Secondo una metanalisi l’integrazione di semi di lino ha determinato riduzioni significative della pressione arteriosa. Nei soggetti prediabetici, l‘assunzione giornaliera di polvere di semi di lino ha abbassato la pressione sanguigna, ma non ha migliorato la resistenza all’insulina e gli indici glicemici. In altri studi, l’integrazione con semi di lino associata a cambiamenti dello stile di vita è stata più efficace della sola modificazione dello stile di vita nella gestione della sindrome metabolica e della steatosi epatica non alcolica. Secondo un altro studio il consumo giornaliero di olio di semi di lino ha ridotto in modo significativo i marcatori infiammatori correlati alla malattia cardiovascolare. La ricerca ha mostrato, inoltre, che i lignani presenti dei semi di lino riducono i livelli ematici di glucosio in persone con livelli elevati di colesterolo, ma altre sperimentazioni sugli effetti ipocolesterolemizzanti hanno dato risultati contrastanti. L’integrazione con i semi di lino può apportare benefici alle donne con sindrome dell’ovaio policistico riducendo i livelli di androgeni; una moderata riduzione di estrogeni e androgeni è stata osservata anche in donne nella fase di post-menopausa. Sono in corso di studio anche le potenziali attività antitumorali dei semi di lino. Studi preliminari in vitro e su animali hanno dimostrato che inibiscono la crescita e le metastasi del carcinoma mammario umano, del cancro alla prostata e del melanoma. Altri studi hanno riportato che i semi di lino riducono i biomarcatori tumorali in soggetti con carcinoma della prostata e con carcinoma mammario, ma sono dati preliminari che devono essere confermati da altre e più ampie ricerche. L’ingestione di semi di lino può aumentare l’escrezione urinaria di lignani e allungare la fase luteale del ciclo mestruale. Possibili effetti avversi sono reazioni allergiche, aumento della peristalsi intestinale, stipsi e flatulenza.

Fonte: Herbs – Memorial Sloan Kettering Cancer Centre New York