Passiflora, un fiore molte proprietà

La passiflora (Passiflora incarnata) è una pianta ornamentale rampicante originaria delle zone tropicali e subtropicali del centro e del sud America, oggi presente anche nelle nostre regioni e in molti paesi a clima temperato-caldo. Coltivata nei giardini degli Atzechi all’epoca di Montezuma, fu introdotta in Europa nel XVII secolo come antispasmodico. Il nome, adottato da Linneo nel 1753 significa “fiore della passione” e fu attribuito dai missionari Gesuiti nel 1610, per la somiglianza di alcune parti della pianta ai simboli della passione di Cristo, i viticci la frusta con cui venne flagellato; i tre stili i chiodi; gli stami il martello; la raggiera corollina la corona di spine. Oggi l’estratto di passiflora è presente in molti integratori e preparati commercializzati per migliorare i disturbi del sonno o per alleviare le sindromi ansiose. Alcuni studi sull’uomo hanno confermato queste attività, anche se non sono ancora noti l’efficacia e la sicurezza della pianta a lungo termine. Il meccanismo d’azione di Passiflora incarnata non è ancora ben definito, ma si ipotizza che alcuni suoi componenti possano interagire con i recettori cerebrali, che medierebbero una risposta di rilassamento. Alcune sperimentazioni effettuate su animali suggeriscono che gli estratti di passiflora hanno una leggera attività anti-infiammatoria e anti-convulsiva. Gli impieghi più comuni:

  • Alleviare l’ansia: secondo un piccolo studio clinico, la pianta è efficace quanto l’oxazepam, un ansiolitico di comune utilizzo. Secondo un altro trial clinico, la Passiflora riduce l’ansia nelle persone che stanno per subire un intervento chirurgico.
  • Migliorare le turbe del sonno di grado lieve da stress e affaticamento e l’insonnia della menopausa, come ha confermato uno studio clinico di piccole dimensioni che ne ha evidenziato gli effetti positivi sulla qualità del sonno in soggetti adulti.
  • Ridurre i dolori nevralgici: alleviando l’ansia, la Passiflora può ridurre la percezione del dolore, anche se mancano ancora studi scientifici a conferma di questa attività.
  • Migliorare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività: in questo caso la conferma arriva da un piccolo trial clinico, secondo il quale la Passiflora effetti simili a quelli di un medicinale standard, ma presenta minori effetti collaterali.

Raccomandazioni: evitare l’assunzione in gravidanza, a causa del potenziale effetto ossitocinico dovuto alla presenza di armaline, infatti, potrebbe provocare contrazioni uterine. La passiflora può interagire con alcuni farmaci e potenziare l’attività dell’iperico e della valeriana; non assumere in concomitanza di pentobarbitale, per sommazione di effetti, e di benzodiazepine, di cui può potenziarne l’azione sedativa. Effetti collaterali: vertigini, sedazione, mancanza di coordinamento muscolare, possibili problemi della funzione cognitiva.

Fonte: About Herbs, Botanicals & Other Products, Memorial Sloan Kettering Cancer Center