La dieta mediterranea è generalmente associata a una riduzione del rischio cardiovascolare, attribuita anche all’olio di oliva (Olea europaea, Oleaceae): un recente studio clinico in crossover randomizzato in doppio cieco, svolto in Nuova Zelanda, ha studiato gli effetti di un estratto di foglie di ulivo ricco di fenoli (OLE) sulla pressione sanguigna e su una serie di parametri vascolari e metabolici associati. Vi hanno partecipato 60 persone di sesso maschile (età media 45, IMC 26,7) in stato di pre-ipertensione (pressione sanguigna sistolica: 121-140 mmHg; pressione sanguigna diastolica: 81-90 mmHg) che hanno assunto in modo casuale un estratto di foglie di ulivo ricco di fenoli oppure un preparato di controllo (contenente glicerina vegetale e acqua più coloranti alimentari) 2 volte al giorno per 6 settimane per poi passare all’altro braccio della ricerca (di nuovo per 6 settimane) dopo un periodo di wash-out di 4 settimane. Questi i risultati principali della sperimentazione: dopo l’assunzione dell’estratto la pressione sanguigna, sistolica e diastolica, era significativamente più bassa rispetto al gruppo di controllo; inoltre, l’estratto di foglie di ulivo studiato ha ridotto in maniera statisticamente significativa anche i valori plasmatici del colesterolo totale (P = 0.002), del colesterolo LDL (P = 0.017), dei trigliceridi (P = 0.008) e dell’interleuchina (IL)-8 (P < 0.05), una citochina che viene associata a un aumento del rischio cardiovascolare. Non sono stati rilevati cambiamenti dopo il consumo dell’estratto di foglie di ulivo sugli altri marker del controllo glicemico o infiammatori. Secondo gli autori di questa ricerca, quindi, l’assunzione di un estratto di foglie di ulivo determina nel campione considerato degli effetti ipotensivi moderati ma significativi e la riduzione dei lipidi, risultando un’utile integrazione a una dieta e a uno stile di vita salutari.
Fonte: Lockyer S, Rowland I, Spencer JPE, Yaqoob P, Stonehouse W. Impact of phenolic-rich olive leaf extract on blood pressure, plasma lipids and inflammatory markers: a randomised controlled trial. Eur J Nutr. 2017;56(4):1421-1432.