Melissa, umile pianta, potente rimedio

Lemon balm sprig isolated on white

 

La melissa (Melissa officinalis L.) è una pianta erbacea spontanea, perenne e rustica e molto ricercata dalle api. Ed è proprio dal nome greco delle api, mélissa, che  trae origine il suo nome. Questa pianta può raggiungere dai 40 ai 100 cm. di altezza, ha foglie picciolate di colore verde intenso in superficie e verde chiaro nella parte inferiore. Le foglie sono cosparse di cellule oleifere e il loro aspetto ricorda molto la pianta dell’ortica mentre il profumo è simile a quello del limone.

I fiori di melissa, di colore bianco con leggere sfumature rosa pallido, iniziano a sbocciare nel mese di giugno: hanno forma di calice campanulato; la corolla, anch’essa tubolosa, ha il labbro inferiore diviso in tre lobi con quello centrale più grande rispetto ai due laterali.

La droga è costituita dalla pianta intera fiorita, raccolta preferibilmente al mattino prima che la rugiada si sia asciugata, va asciugata al coperto, riunita in piccoli mazzetti o sospesa in ghirlande. La pianta, che non deve ne ingiallire, né annerire, deve conservare una certa elasticità, un profumo lieve, e il suo caratteristico sapore anche a seguito dell’essiccazione.

La melissa è tradizionalmente impiegata come infuso nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini, con particolare attenzione alle turbe del sonno. Questa pianta, infatti, possiede un’azione tranquillizzante, antispasmodica e carminativa al punto tale da essere definita “pianta nervina a tendenza carminativa”. L’attività carminativa della melissa fa sì che essa possa essere un validissimo stomachico-aromatico, utilizzabile come spasmolitico in ogni tipo di difficoltà digestiva, inclusi nausee e vomito gravidico poiché favorisce la secrezione di bile e conseguentemente la digestione. Inoltre l’attività antispasmodica di questa pianta la rende interessante nel trattamento di numerose forme dolorose.

L’uso prediletto dell’infuso di melissa, tuttavia, resta quello della nevrosi gastrica, cioè i disturbi gastrici di origine psicosomatica in un quadro di irritabilità generale sia esterna sia interna. Inoltre, l’infuso di questa pianta è di aiuto anche nella tachicardia funzionale e nelle difficoltà a prendere sonno.

L’attività sedativa della melissa si situa a livello del sistema limbico ed è stato dimostrato che estratti di questa pianta sono in grado di influenzare l’attività recettoriale colinergica e, conseguentemente, di migliorare i processi mnemonici e i deficit cognitivi connessi all’avanzare dell’età.

A titolo di curiosità si può citare l’Acqua di Melissa dei Carmelitani di Rue de Vaugirard che, nel XVII secolo, era utilizzata per diversi disturbi ed era assai comune in ogni farmacia familiare. L’etnobotanico francese Pierre Lieutaghi riporta che questa preparazione fosse molto stimata in numerosi problemi, quali apoplessia, letargia, epilessia, flussioni di sangue al capo, coliche e ritenzione di orina.

Fonte:

Campanini E. Dizionario di Fitoterapia e Piante Medicinali ed. Tecniche Nuove pagg.952