Reflusso gastroesofageo: una rassegna

La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) è un disturbo gastrointestinale abbastanza diffuso che provoca i sintomi e/o complicazioni fastidiose. La principale strategia terapeutica per questo problema consiste nella riduzione dei sintomi tramite la somministrazione di inibitori della pompa protonica (PPI), farmaci ai quali non tutti però rispondono bene. Per questo si cercano anche nuovi approcci anche fra le piante medicinali. Uno studio recente, a cura di ricercatori iraniani, ha condotto una revisione degli studi, sia sull’animale sia sull’uomo, che hanno valutato l’effetto in questo contesto delle piante medicinali, tramite  una ricerca sulle principali banche dati internazionali (Medline, Scopus e Cochrane Central Register of Controlled Trials) nel periodo gennaio 1966-ottobre 2015.
Sono stati inclusi in questa revisione 22 studi, di cui 13 erano stati realizzati sull’uomo. Si è visto innanzitutto che le piante più studiate per questo disturbo sono Ceratonia siliqua come pianta medicinale singola e il rikkunshito, come preparazione composta di più erbe. L’attività antiossidante e quella antinfiammatoria sono state i principali meccanismi d’azione dimostrati negli studi su animali per migliorare gli effetti delle piante medicinali nel reflusso gastroesofageo. Altri meccanismi includono la sottoregolazione dei geni che codificano per le proteine infiammatorie, il miglioramento della funzione di barriera, la riduzione dell’acido gastrico e l’induzione di contrazioni toniche dello sfintere esofageo inferiore. Tutte le preparazioni a base di erbe utilizzate negli studi sull’uomo hanno causato una riduzione dei sintomi legati alla malattia da reflusso gastroesofageo. Il mirto (Myrtus communis) e il cotogno (Cydonia oblonga), ad esempio, hanno determinato una riduzione dei sintomi marcata e paragonabile a quella dell’omeprazolo. Una preparazione di medicina tradizionale cinese, Tongjlang, e il rikkunshito, un preparato multicomponente della medicina giapponese kampo, hanno evidenziato effetti terapeutici per la malattia da reflusso non erosiva, una condizione nella quale gli inibitori di pompa protonica non hanno mostrato buoni risultati. Gli studi su Cydonia oblonga si sono concentrati esclusivamente sul rigurgito dei neonati, un problema dove si è riscontrata una notevole riduzione del numero di episodi. La conclusione è che i molteplici meccanismi d’azione delle piante medicinali in questo problema, oltre la proprietà anti-secretoria, sembrano fornire un trattamento più efficace e hanno contribuito a una migliore gestione dei cambiamenti istopatologici associati ad esso. Ulteriori studi sono tuttavia necessari per comprendere meglio gli effetti delle piante medicinali sul reflusso gastroesofageo.

Fonte: Salehi Mehdi, Karegar-Borzi Hossein, Karimi Mehrdad, and Rahimi Roja. The Journal of Alternative and Complementary Medicine. February 2017, 23(2): 82-95. doi:10.1089/acm.2016.0233.