Approvato nuovo Regolamento sui Novel food

Bandiera Credit © European Community, 2004
Credit © European Community, 2004

Il 16 novembre il Consiglio dell’Unione europea ha formalmente approvato il nuovo Regolamento sui novel food che abrogherà, sostituendolo, il Regolamento 258/97 che disciplina da quasi 20 anni questa materia. La norma, che dovrà ora essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea (UE), si applicherà due anni dopo la data dell’entrata in vigore, presumibilmente verso la fine del 2017. Il nuovo Regolamento prevede un’unica procedura centralizzata per la valutazione e l’autorizzazione dei nuovi alimenti e una procedura semplificata di immissione sul mercato comunitario per i prodotti alimentari tradizionali provenienti da Paesi terzi. Secondo le nuove disposizioni, tutte le domande di autorizzazione dovranno essere presentate alla Commissione che potrà decidere se chiedere un parere scientifico all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). La Commissione, acquisito il parere, valuterà se autorizzare il novel food iscrivendolo nell’apposito elenco dell’Unione. I novel food già autorizzati continueranno a essere commercializzati e saranno iscritti nell’elenco dell’Unione dei nuovi prodotti alimentari. Il nuovo regolamento intende migliorare le condizioni affinché le imprese possano più facilmente introdurre prodotti alimentari nuovi e innovativi sul mercato dell’UE, mantenendo allo stesso tempo un elevato livello di sicurezza alimentare per i consumatori europei. Con la definizione di “novel food” si intende un alimento che non veniva consumato in misura significativa nell’UE prima del maggio 1997 (quando è entrata in vigore la prima normativa sui nuovi prodotti alimentari). Può trattarsi di prodotti alimentari nuovi e innovativi o derivati dall’applicazione di nuovi processi di produzione e tecnologie, come ad esempio i prodotti lattieri trattati termicamente con Bacteroides xylanisolvens (DSM 23964), o ancora di alimenti tradizionalmente consumati al di fuori dell’UE come i semi di chia (ricchi di acidi grassi omega-3).