La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa ad andamento progressivo correlata all’età che colpisce alcune aree specifiche del cervello, in particolare quelle che controllano la memoria e le funzioni cognitive. Diversi studi epidemiologici suggeriscono che l’attività fisica regolare e l’assunzione attraverso la dieta di sostanze antiossidanti possono svolgere un’azione benefica sul piano preventivo e ridurre il rischio di contrarre questa patologia. Diversi studi pubblicati in letteratura internazionale, inoltre, hanno confermato che i flavonoidi sono associati con la prevenzione di diverse malattie correlate all’età.
Un recente studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease e realizzato su modelli animali, ha mostrato che l’epigallocatechina-3-gallato, il principale componente del tè verde, potrebbe prevenire e ostacolare la progressione dell’Alzheimer.
I ricercatori dell’Università del Missouri hanno valutato in sostanza l’effetto combinato di alcune forme di esercizio e la somministrazione orale di tè verde nell’acqua (50 mg/kg al giorno) sui parametri comportamentali (performance cognitive, di apprendimento e mnemoniche, ansia ecc.) e sui livelli della proteina beta-amiloide nella corteccia e nell’ippocampo degli animali da laboratorio. Negli animali non trattati sono stati riscontrati una maggiore iperattività, parametri mnemonici inferiori e deficit nell’apprendimento spaziale e, allo stesso tempo, una riduzione dei livelli di beta-amiloide (Aβ) in corteccia e ippocampo. Si tratta di risultati certamente preliminari ma che, insieme agli studi epidemiologici condotti sull’uomo, suggeriscono che i polifenoli assunti con la dieta e l’esercizio fisico possono avere un effetto benefico sulla salute cerebrale ed eventualmente rallentare la progressione dell’Alzheimer.
Fonte: Walker JM, Klakotskaia D, Ajit D, Weisman GA, Wood WG, Sun GY, Serfozo P, Simonyi A, Schachtman TR. Beneficial effects of dietary EGCG and voluntary exercise on behavior in an Alzheimer’s disease mouse model. J Alzheimers Dis. 2015;44(2):561-72.