Integratori per sportivi sotto la lente dell’ISS

Close up of man's arm showing biceps

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Arriva dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) un monitoraggio farmaco-tossicologico sugli integratori per lo sport, il cui acquisto on line è molto diffuso, condotto a partire dal 2010 in collaborazione con il Comando carabinieri per la tutela della salute.

L’indagine ha riguardato l’acquisto simulato di oltre 450 prodotti di diversa provenienza (nazionale e internazionale) e distribuzione (palestre, negozi di articoli sportivi, siti web, sexy shop, farmacie online, grande distribuzione).

È emerso da questa indagine che mentre gli integratori acquistati nei normali canali di distribuzione sono conformi a quanto dichiarato in etichetta, e adeguati alle norme in vigore sugli integratori alimentari, non è lo stesso per quelli acquistati on line o nei sexy shop.

In questo caso, infatti, è stata rilevata la presenza di principi farmacologicamente attivi (ad esempio il sildenafil, utilizzato contro la disfunzione erettile) ed estratti vegetali non autorizzati (come ad esempio la yohimbina), anabolizzanti (testosterone), modulatori ormonali e metabolici (tamoxifene, clomifene) o stimolanti (idrossiamfetamina, metilexaneamina), inseriti nell’elenco delle sostanze vietate per doping secondo quanto previsto dalla legge 376/00 (Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping).

La presenza di queste sostanze non dichiarate in etichetta rappresenta “un importante fattore di rischio per la salute del consumatore – hanno scritto Roberta Pacifici e Ilaria Palmi dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’ISS in un editoriale pubblicato sulla newsletter dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare/EFSA – e per quella di chi pratica attività sportiva”.

L’assunzione in alcuni casi inconsapevole di queste sostanze, soprattutto se in modo eccessivo o senza prescrizione medica, può portare – hanno aggiunto gli esperti dell’ISS – a effetti collaterali acuti o cronici, talvolta anche molto gravi.