Disturbi urinari: il mirtillo americano mitiga i sintomi

Large Cranberries with Green Leaves Isolated on White Background

I disturbi a carico del tratto inferiore delle vie urinarie sono sempre più problematici e la loro incidenza aumenta al progredire dell’età. La loro comparsa può essere associata a iperplasia prostatica benigna (BPH) e a disfunzioni del detrusore vescicale. Indipendentemente dalla causa, questi problemi influiscono sensibilmente sulla qualità della vita. Il mirtillo rosso o americano (Vaccinium macrocarpon) è stato utilizzato tradizionalmente dai nativi americani per il trattamento dei disturbi delle vie urinarie. Contiene alte concentrazioni di antiossidanti, tra cui fenoli e antociani, che hanno proprietà antibatteriche e possono ridurre l’infiammazione associata con questi disturbi. La sua azione sui sintomi del tratto inferiore delle vie urinarie è stata valutata da uno studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, condotto presso il Dipartimento di Urologia della clinica universitaria di Olomouc nella Repubblica Ceca e pubblicato di recente. Per questa ricerca sono stati arruolati uomini che presentavano disturbi a carico delle vie urinarie da moderati a gravi, che sono stati divisi con metodo casuale in 3 gruppi. Il gruppo placebo, composto da 41 soggetti, ha assunto una capsula placebo che conteneva maltodestrina, olio di colza, coloranti rosso e blu e silicato di alluminio e sodio. Il gruppo di trattamento a basso dosaggio (43) ha ricevuto capsule contenenti 250 mg di polvere di mirtillo e 250 mg di miscela placebo, quello trattamento ad alto dosaggio (40) ha preso capsule contenenti 500 mg di polvere di mirtillo rosso. Tutti i gruppi hanno assunto una capsula al giorno per 6 mesi. L’endpoint primario era l’IPSS (Indice internazionale dei sintomi prostatici), che è stato misurato all’avvio dello studio (baseline), a tre e sei mesi. Gli endpoint secondari includevano parametri quali la qualità di vita, il flusso urinario massimo (Qmax) e medio (Qave), il residuo post-minzionale (PVR), il PSA, interleuchina-6 e proteina C-reattiva (CRP), misurati alla baseline e a 6 mesi. Nel gruppo di trattamento ad alto dosaggio (P <0.001) il punteggio IPSS rispetto a quello basale è diminuito in modo significativo nel corso dello studio come anche la gran parte degli altri parametri valutati. Gli autori hanno concluso che in questo campione di popolazione 250 – 500 mg di polvere di cranberry assunti una volta al giorno possono migliorare in modo significativo e dose-dipendente i sintomi correlati ai disturbi del tratto urinario inferiore. Per confermare questi risultati è comunque opportuno realizzare studi clinici multicentrici su campioni di popolazione più ampio e con un periodo di follow-up più lungo rilevando anche gli eventuali effetti collaterali.

Fonte: Vidlar A, Student V Jr, Vostalova J et al. Cranberry fruit powder (Flowens™) improves lower urinary tract symptoms in men: a double-blind, randomized, placebo-controlled study. World J Urol. June 7, 2015.