Piante e invecchiamento cerebrale

face portrait of a cheerful smiling senior man with his arm near his face

Un invecchiamento cerebrale in salute e i vari problemi correlati a demenza e malattia di Alzheimer (AD) sono oggi un problema globale. Oltre i 60 anni di età, la maggior parte delle persone subisce un calo delle capacità cognitive e mnemoniche e cambiamenti nella struttura del cervello. La longevità comporta fra l’altro un accumulo di placche amiloidi e altri problemi a fronte dei quali è importante anche condurre uno stile di vita il più possibile adeguato e in grado di prevenire, almeno in parte, alcune patologie correlate all’età. In questo contesto le piante officinali possono essere considerate come veri e propri laboratori chimici che producono un gran numero di sostanze bioattive, molte delle quali hanno il potenziale di offrire sostanziali vantaggi in termini di neuroprotezione. A questo proposito una revisione sistematica di studi scientifici ha valutato le prove di efficacia, l’impatto, l’influenza e i meccanismi di alcuni prodotti di origine naturale come agenti chemiopreventivi capaci di indurre risultati terapeutici in grado di modulare il processo di aggregazione dei beta-amiloidi (Aβ) e di fornire dunque benefici cognitivi misurabili nel processo di invecchiamento. Il documento ha vagliato e descritto diverse erbe con attività anti-amiloidogenica, comprese quelle contenenti costituenti polifenolici come il tè verde, la curcuma, Salvia miltiorrhiza e il ginseng. In questa rassegna sono state prese in considerazione anche spezie come cannella, zenzero, rosmarino, salvia, sedano cinese, comunemente utilizzate per la preparazione di combinazioni di erbe e che rappresentano composti naturali molto promettenti contro le patologie degenerative cerebrali. Questo studio è stato realizzato in Australia.

Fonte: Hügel HM. Brain Food for Alzheimer-Free Ageing: Focus on Herbal Medicines. Adv Exp Med Biol. 2015;863:95-116. doi: 10.1007/978-3-319-18365-7_5.