A fine luglio è arrivato, con il parere sulle norme in materia di “erboristerie professionali”, il primo ok della VIII Commissione, competente in materia di commercio, del Consiglio regionale del Lazio a un capo del nuovo testo unico del commercio regionale, 125 articoli suddivisi in otto capi.
Se fino a oggi si può gestire un’erboristeria e vendere prodotti erboristici anche in mancanza di un titolo professionale, la soluzione proposta dal nuovo testo prevede che possano utilizzare la denominazione di ‘erboristeria professionale’ soltanto gli esercizi commerciali in cui sia presente un erborista che abbia conseguito uno dei seguenti titoli di studio: laurea o diploma universitario in tecniche erboristiche, diploma di erborista, laurea in farmacia o in chimica e tecnologia farmaceutiche, diploma di specializzazione in scienza e tecnica delle piante officinali o in farmacognosia.
Le disposizioni, oltre a introdurre la denominazione “erboristerie professionali”, puntano a fare chiarezza su una serie di aspetti, anche a tutela dei consumatori. La disciplina fornisce quindi le definizioni di prodotto erboristico, di piante officinali, di prodotti erboristici preincartati e di preparazioni “estemporanee”. Sia i preincartati sia le preparazioni potranno essere realizzati soltanto da erboristi in possesso di uno dei titoli di studio elencati dal testo. Gli stessi titoli permetteranno di utilizzare la dicitura “erboristeria professionale” sulle insegne, nella pubblicità e nelle comunicazioni commerciali.
Perché queste disposizioni entrino in vigore, sarà necessario completare tutto l’iter della proposta di testo unico che si prevede possa concludersi entro la fine del 2015.