Il biancospino (Crataegus monogyna Jacq.) è un arbusto originario dell’Europa, dell’Asia occidentale e dell’Africa nordoccidentale, oggi diffuso in Nord America, in Europa e in altre regioni del mondo. Costituisce una fonte di nutrienti, nutraceutici e composti bioattivi; una completa caratterizzazione chimica e bioattiva delle sue diverse parti ha indicato che i fiori presentano il più alto tenore di tocoferoli e acido ascorbico e il miglior rapporto tra acidi grassi omega-6/omega-3. I principali composti bioattivi del biancospino includono epicatechina, iperoside, rutina, vitexina, vitexina 2-O-ramnoside, acido clorogenico, derivati dell’acido idrossicinnamico derivati dell’acido idrossicinnamico, proantocianidine, antociani e triterpeni. Nella medicina popolare e tradizionale la pianta è stata utilizzata per alleviare differenti condizioni di salute, come sedativo, come ipotensivante e per il trattamento di alcuni problemi a carico del sistema cardiovascolare.

Ad oggi poche pubblicazioni hanno esaminato l’effetto di C. monogyna sul sistema nervoso centrale: in particolare gli estratti di polpa e di semi di biancospino hanno mostrato di esplicare una attività analgesica nell’animale, suggerendo che la pianta possa avere un potenziale nel trattamento di stress, ansia, disturbi del sonno e controllo del dolore. Un altro studio ha messo a confronto l’effetto di un estratto di biancospino e del clordiazepossido (principio attivo appartenente alla categoria delle benzodiazepine) sulla riduzione dell’ansia, mostrando che l’estratto botanico riduce l’ansia in modo dose-dipendente. Un più recente studio in doppio cieco con controllo placebo ha esaminato l’effetto dell’estratto di biancospino sul controllo della pressione arteriosa in 60 soggetti che presentavano ipertensione associata a disturbi del sonno. Nel gruppo di intervento trattato con biancospino è stato osservato un miglioramento significativo della pressione arteriosa sia sistolica che diastolica rispetto al gruppo di controllo placebo; inoltre i risultati dei punteggi del Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), un questionario self-report che valuta la qualità del sonno in un intervallo di tempo di un mese, hanno mostrato una diminuzione significativa dei disturbi del sonno nel gruppo trattato con l’estratto di C. monogyna (p = 0,001).

Fonte: Motti R and de Falco B.  Traditional Herbal Remedies Used for Managing Anxiety and Insomnia in Italy: An Ethnopharmacological Overview. Horticulturae 7(12):523. November 2021.