Dal rosmarino un sostegno per la funzionalità epatica

rosmarinoMalattie del fegato come l’epatite, la fibrosi o la cirrosi rappresentano una delle principali sfide per la salute nel mondo. Numerose condizioni quali una nutrizione inadeguata, le infezioni virali, l’abuso di droghe, farmaci e alcool, l’esposizione agli xenobiotici ambientali e le malattie metaboliche sono coinvolte nello sviluppo e nella progressione delle malattie a carico di questo importante organo del nostro corpo. Nelle malattie epatiche sono coinvolti diversi fattori tra cui la perossidazione lipidica, la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), la formazione di perossinitriti, i fattori del complemento e i mediatori proinfiammatori, come le citochine e le chemochine.

L’acido rosmarinico è un composto polifenolico naturale presente in molte piante della famiglia delle Lamiacee, come il rosmarino ma anche la salvia, la maggiorana, l’origano ecc.

Per l’acido rosmarinico sono state segnalate in letteratura diverse attività biologiche e tra queste le proprietà antiossidanti in qualità di scavenger delle specie reattive all’ossigeno (ROS), l’attività inibitoria della perossidazione lipidica, l’azione antinfiammatoria, neuroprotettiva e antiangiogenica.

Una recentissima rassegna pubblicata da ricercatori nigeriani ha acceso i riflettori sugli effetti dell’acido rosmarinico sul fegato, evidenziando in particolare le sue potenzialità come epatoprotettore e i meccanismi che la sostengono.

 

Fonte: Elufioye TO, Habtemariam S. Hepatoprotective effects of rosmarinic acid: Insight into its mechanisms of action. Biomed Pharmacother. 2019 Feb 16;112:108600. doi: 10.1016/j.biopha.2019.108600.