Zinco e degenerazione maculare senile neovascolare

oeil d'une jeune femme de couleur bleu

Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Ophthalmology, una nuova formulazione a base di zinco e di antiossidanti potrebbe rallentare la progressione della cosiddetta “forma umida” della degenerazione maculare senile neovascolare (NAMD), una delle più comuni malattie dell’occhio. Tale trattamento presenterebbe in particolare anche dei vantaggi in termini di costi consentendo consistenti risparmi del sistema sanitario. La ricerca, condotta da un team dell’UK Electronic Medical Record, ha dimostrato infatti che grazie al nuovo integratore, per ogni soggetto si potrebbe ottenere un risparmio per il sistema sanitario stimato in circa 3.250 euro nel corso dell’intera terapia, associato anche a un netto miglioramento della qualità di vita. I risparmi di un anno di trattamento, invece, ammonterebbero a circa 141 milioni di euro. Secondo l’equipe dei ricercatori, i dati raccolti dalla ricerca sono stati analizzati con il metodo statistico Markov Model, che è stato strutturato specificatamente per incorporare cinque differenti stati di acuità visiva e programmato per misurare la regressione della degenerazione maculare senile neovascolare rispetto alla diminuzione dell’utilizzo di iniezioni del fattore di crescita anti vascolare endoteliale, abitualmente utilizzate. In conclusione, considerati i consistenti risparmi del sistema sanitario e, soprattutto, data l’efficacia del nuovo preparato per rallentare la progressione della malattia, i ricercatori sottolineano che questo nuovo trattamento può avere una valenza strategica in questo settore.

 

Fonte: FederSalus.